I lavori di realizzazione dell’odierna Chiesa parrocchiale di Riva occuparono buona parte del Settecento (1725-1792); all’inizio del secolo la preesistente chiesa versava in cattive condizioni, dunque si avvertì la necessità di ricostruirla. I disegni videro il susseguirsi di diversi architetti: Giovanni Antonio Sottis, Gian Giacomo Plantery, Bernardo Antonio Vittone e Francesco Valeriano Dellala.
L’aula centrale è a pianta ottagonale, sormontata da una cupola ellittica, splendida opera della maturità artistica del Vittone, ed è ben illuminata grazie a quattro finestre e alla lanterna. Gli affreschi, ottocenteschi, sono opera del pittore Gabriele Ferrero. All’interno si trovano diverse cappelle; notevole è l’organo del 1868, opera dei fratelli Lingiardi. Ricordiamo due opere di valore: il quadro della Madonna del Rosario (di inizio Seicento), attribuibile a Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, o a sua figlia Orsola, e il crocifisso ligneo (anni ‘20 del Settecento) ritenuto opera di Carlo Giuseppe Plura. Il coro ligneo è situato dietro l’altar maggiore, in marmo policromo, sul quale è posta una statua della Madonna del Rosario (XVII secolo).
Entrando, sulla sinistra, si trova il fonte battesimale, composto da due vasche cinquecentesche. Qui fu battezzato, il 2 aprile 1842, San Domenico Savio, nato nella frazione San Giovanni di Riva, futuro allievo di don Bosco, canonizzato nel 1954. Al santo rivese è anche dedicata una cappella (alla sinistra dell’altare), dove vi è una recente pala di Carlo Morgari (1950) che lo raffigura insieme al suo maestro don Bosco e a San Giuseppe Cottolengo, i “santi sociali” del territorio.
La torre campanaria, di epoca medievale, ebbe per lungo tempo anche funzione di torre civica. Il concerto storico era di sei campane; ne è stata aggiunta in seguito una settima, proveniente dal campanile della chiesa della Confraternita della Santa Croce.